Parigi, auto a emissioni elevate bandite dal centro: dimezzato l'inquinamento dell'aria. I dati

Parigi, auto a emissioni elevate bandite dal centro: dimezzato l’inquinamento dell’aria. I dati

In meno di vent’anni il centro di Parigi ha visto dimezzato l’inquinamento dell’aria dopo le misure contro le auto con elevate emissioni. Lo studio di AirParif

Bandire l’inquinamento dal centro delle città più grandi si può. E gli effetti, anche a medio termine, si sentono eccome. Un esempio è Parigi, che da anni sta combattendo per avere una qualità dell’aria migliore negli Arrondissement centrali. E adesso sta cominciando a raccoglierne i frutti.

Sono usciti, infatti, i risultati dello studio di AirParif, un’ente nato nel 1979 proprio per occuparsi di monitorare e analizzare la situazione della salubrità dell’aria della capitale francese. Dalle analisi condotte, risulta un netto miglioramento dei livelli di inquinamento del centro di Parigi, il tutto nell’arco di 17 anni. Dal 2007 al 2024, infatti, il tasso di PM 2,5 e di biossido di azoto si sono praticamente dimezzati nell’area più centrale della città. E contemporaneamente, riporta ancora lo studio, questo ha portato a miglioramenti nei tassi di tumori ai polmoni, problemi cardiaci, bronchiti e attacchi d’asma.

Il NO2 permane a livelli di guardia solamente nelle grandi strade di raccordo che circondano il cuore di Parigi. Cioè dove la circolazione del grosso delle automobili è rimasta, comprese quindi quelle inquinanti. Perché questi risultati sono il frutto dei tanti provvedimenti presi dalla capitale della Francia per limitare l’inquinamento dell’aria.

Parigi, dimezzati il biossido di azoto e le PM2,5 nel centro: gli effetti della lotta all’inquinamento delle auto

Parigi, auto a emissioni elevate bandite dal centro: dimezzato l’inquinamento dell’aria. I dati

LEGGI ANCHE Trento, inizia la sperimentazione della Zona 30 nel quartiere Clarina. Le vie coinvolte

Negli anni, infatti, le amministrazioni parigine hanno eliminato il traffico di auto private da oltre 500 strade del centro, rendendone alcune esclusivamente pedonali. Per disincentivare ancora di più i mezzi più inquinanti, hanno eliminato molti parcheggi per i veicoli e aumentato le tariffe di sosta per Suv o auto affini. In compenso, hanno aumentato la quantità di piste ciclabili, di stalli per le bici e potenziato il bike sharing. Senza contare il servizio del trasporto pubblico, con una delle metropolitane più antiche ed efficienti al mondo.

Le misure non hanno destato univoca approvazione da parte dell’opinione pubblica. Molti hanno contestato la discriminazione che i provvedimenti fanno verso i cittadini più poveri, che non possono permettersi di cambiare auto se ne possiedono una inquinante. O ancora, viste le dimensioni di Parigi, i residenti nelle zone più periferiche lamentano che l’inquinamento non è stato eliminato, ma solo spostato dal centro verso l’esterno.

Argomentazioni che sono alla base delle recenti proteste contro le Zfe (le “Area C” delle più grandi città di Francia), che funzionano ma non risolvono del tutto il problema. E colpiscono in particolare quei cittadini che non possono permettersi di adeguarsi ai nuovi standard di automobili. Inoltre, a proposito del trasporto pubblico, l’efficienza maggiore c’è proprio nel centro, mentre non è sempre facile per chi viene dalle zone suburbane e più povere usufruirne.

Al di là di tutto, però, gli effetti sulla qualità dell’aria nel centro di Parigi sono evidenti. E, con un potenziamento maggiore del servizio di trasporto pubblico anche verso le periferie, il modello potrebbe incrementare ancora di più i risultati. Di modo da essere più inclusivo per tutta la popolazione ed efficace.