Autovelox, in arrivo il decreto MIT sull’omologazione

Autovelox, in arrivo il decreto MIT sull’omologazione

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Autovelox, in dirittura d’arrivo il decreto MIT sull’omologazione. Le incertezze scaturite dalle oscillazioni della giurisprudenza e dei Ministeri stanno per essere superate. Conclusi i lavori del tavolo tecnico con lo schema di decreto sui requisiti tecnici di omologazione. Si intende garantire che gli autovelox siano utilizzati in chiave di prevenzione e deterrenza, con un sistema sanzionatorio adeguato, assicurando il diritto alla difesa dei cittadini.

Autovelox, in dirittura d’arrivo il decreto sui requisiti di omologazione

L’interrogazione in Commissione Trasporti

L’11 febbraio scorso, presso la IX Commissione Permanente Trasporti, poste e telecomunicazioni alla Camera, il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Tullio Ferrante ha risposto all’interrogazione formulata dalla deputata Maccanti sulle procedure di omologazione degli autovelox.

Dopo 14 anni di inerzia, tramite l’approvazione, nell’aprile scorso, del decreto ministeriale relativo alle modalità di collocazione e utilizzo dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo, il Ministero dei Trasposti è intervenuto sulla spinosa tematica autovelox.

Resta ancora da definirne la procedura di omologazione, che la Commissione aveva già trattato nel corso dell’esame della riforma del Codice della strada, concludendo nel senso di escludere la parificazione.

Omologazione equivale ad approvazione per il Viminale

Nell’interrogazione è stata citata a circolare del Ministero dell’interno del gennaio scorso, fondata su un parere dell’Avvocatura generale dello Stato.

In sostanza, il documento del Viminale ha considerato equivalenti i procedimenti di omologazione e approvazione dei dispositivi per l’accertamento delle violazioni ai limiti massimi di velocità.

Autovelox strumenti di prevenzione e deterrenza

Il Sottosegretario ha annunciato l’avvenuta chiusura dei lavori del tavolo tecnico che si era insediato il 25 novembre 2024.

L’obiettivo era stato quello di rinvenire, previo confronto tra i players coinvolti (ANCI, Ministero dell’interno e Ministero delle imprese e del made in Italy), soluzioni equilibrate.

Ma anche nell’ottica di assicurare che gli autovelox siano utilizzati esclusivamente in chiave di prevenzione e deterrenza all’interno di un quadro normativo certo, con un sistema sanzionatorio adeguato.

Garantendo, in ogni caso, il diritto alla difesa dei cittadini.

In linea col decreto MIT dell’aprile scorso

Lo stesso Sottosegretario ha quindi rimarcato che questa è stata la linea di condotta seguita dal MIT col decreto ministeriale dell’11 aprile 2024.

Questo aveva dettato le modalità di collocazione e uso dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo, finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni ai limiti massimi di velocità.

I requisiti tecnici dell’omologazione dello schema di decreto

Tale tavolo tecnico, a valle delle riunioni che si sono tenute il 18 dicembre 2024 e il 15 gennaio 2025, ha predisposto uno schema di decreto che, dopo anni di attesa, intende fornire criteri chiari e univoci sui requisiti tecnici di omologazione che gli autovelox devono soddisfare.

Con la definitiva approvazione del decreto MIT, che quanto all’iter dovrebbe trovarsi in dirittura d’arrivo, verrebbero superate le incertezze derivanti dalle oscillazioni nelle interpretazioni sia giurisprudenziali (in primis, l’ordinanza della Corte di Cassazione n. 10505/2024 e il ribaltone di cui all’ordinanza n. 2857/2025) che amministrative.

Obiettivo affidabilità e precisione delle misurazioni

Nel merito, i criteri di omologazione individuati nella bozza di decreto sono volti a garantire la massima affidabilità e precisione delle misurazioni effettuate dagli autovelox.

Ciò al fine di ridurre errori di rilevazione e disallineamenti tra un dispositivo e l’altro, in continuità con quanto già previsto dal decreto del MIT n. 282/2017.

Via libera ai dispositivi approvati dal 2017 in avanti

E’ stato puntualizzato che i dispositivi approvati dal 2017 in poi risultano coerenti coi requisiti di omologazione individuati dallo schema di decreto.

Il regime transitorio

In coerenza con l’opzione di considerare compliant la strumentazione approvata dal 2017 in avanti, è stato definito il regime transitorio.

Lo scopo è quello di garantire su tutti i dispositivi impiegati dagli enti proprietari delle strade i medesimi livelli di affidabilità e precisione richiesti ai fini dell’omologazione.

Le ispezioni del Ministero

La bozza di decreto prevede anche la possibilità di condurre ispezioni da parte di organismi autorizzati dal Ministero, previamente accreditati dall’ente certificatore Accredia.

Il tutto per rendere quanto più possibile rispondente la conformità del singolo dispositivo prodotto al prototipo omologato.

Work in progress

Stando alle parole pronunciate dal Sottosegretario in Commissione Trasporti, lo schema di decreto sarebbe stato già inviato al Ministero delle imprese e del made in Italy.

L’adempimento risulta necessario anche per l’avvio della procedura di notifica alla Commissione europea.

Ciò nell’ambito del sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche (TRIS), trattandosi di misure tecniche che sono destinate a incidere sul mercato interno.

Laura Biarella