A Brescia un car sharing a guida autonoma

A Brescia un car sharing a guida autonoma

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Un progetto pilota congiunto di A2A, Politecnico di Milano e MOST (centro nazionale per la mobilità sostenibile) prevede l’impiego all’interno di un servizio di car sharing di una Fiat 500 elettrica a guida autonoma, in grado di raggiungere l’utente che l’ha prenotata

L’impiego della tecnologia nell’ambito di un settore cruciale come quello del car sharing è in grado di rendere più efficiente questa tipologia di servizi.

È questo il caso del progetto pilota presentato da A2A, Politecnico di Milano e MOST (centro nazionale per la mobilità sostenibile) che vede protagonista una Fiat 500 elettrica con un sistema di guida automatizzato.

A Brescia l’auto senza conducente

La sperimentazione partirà a Brescia e prevede che il Cliente possa poter prenotare l’auto (attraverso l’applicazione), la quale esce da sola dal parcheggio, lo raggiunge e lo porta a destinazione.

Terminata la corsa è previsto il rientro al parcheggio, alla stazione di ricarica o a un nuovo cliente.

Le aziende hanno effettuato un primo test preliminare dove la vettura è stata in grado di compiere un primo chilometro in modalità completamente autonoma.

Con l’avallo del Comune di Brescia (il servizio copre il centro storico e i quartieri limitrofi) e delle direttive del ministero delle Infrastrutture contenute nel decreto Smart Road, i mezzi autonomi possono operare a una velocità massima di 30 km/h.

La sicurezza non manca

Ogni singolo test del progetto che durerà un anno (sono previsti due test al mese, fino a novembre 2025), potrà contare su un supervisore a bordo del veicolo in grado di intervenire in caso di necessità, su una control room situata presso la sede A2A di via Lamarmora e su una safety car che “scorterà” la 500 elettrica durante il test.

La Fiat 500 adotta una tecnologia del Politecnico di Milano conforme al livello 4 di guida autonoma, con un hardware in grado di gestire completamente la meccanica, controllando acceleratore, sterzo e freno.

Ciò è possibile grazie a sensori di ultima generazione, attuatori e servizi di networking; tutte queste informazioni captate vengono elaborate da un’unità di calcolo che processa algoritmi progettati con l’impiego dell’intelligenza artificiale e in grado di replicare il comportamento di un pilota umano.

Una novità per l’Italia

Questa tipologia di servizi rappresenta una novità assoluta per l’Italia.

Le precauzioni prese sono tante, forse troppe.

Tuttavia, il progetto di Brescia potrebbe aprire la strada in Italia per questa tipologia di servizi che in America sono ormai diventati una certezza.

Quest’ultimo è il caso di Waymo, controllata di Google, una delle poche società che ha creduto fortemente nell’auto a guida autonoma e negli anni è diventata leader indiscussa, con un servizio attivo 24/24 e 7/7 a San Francisco, Phoenix e Los Angeles.

Emiliano Ragoni