IA, il Garante privacy scrive a Parlamento e Governo

IA, il Garante privacy scrive a Parlamento e Governo

Il Garante per la protezione dei dati personali presenterebbe le caratteristiche di competenza e indipendenza necessari per poter attuare il Regolamento europeo sull’IA.

Questo è quanto dichiarato dal giurista Pasquale Stanzione, garante per la protezione dei dati personali dal 2020, in una segnalazione inviata nei giorni scorsi ai Presidenti di Senato e Camera e al Presidente del Consiglio.

Un livello ancora più elevato di tutela

L’autorità nata per assicurare la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali e il rispetto della dignità nel trattamento dei dati personali del cittadino, secondo quanto segnalato dal presidente Stanzione in una comunicazione indirizzata a Senato, Camera e Presidenza del Consiglio, possiederebbe i requisiti di competenza e indipendenza necessari per poter attuare il Regolamento europeo sull’Intelligenza artificiale e raggiungere un livello ancora più elevato nella tutela dei diritti fondamentali.

Scelte essenziali

“La recente approvazione dell’AI Act da parte del Parlamento europeo – ha spiegato il Presidente dell’Autorità – impone agli Stati membri alcune scelte essenziali sulle norme di adeguamento degli ordinamenti interni”.

Le conseguenze e l’incidenza dell’uso dell’Intelligenza Artificiale sui diritti dei cittadini europei suggerisce di attribuirne la competenze ad Autorità caratterizzate da requisiti d’indipendenza stringenti, come ad esempio le Authority per la privacy.

Questo anche prendendo in considerazione la stretta interrelazione tra Intelligenza artificiale e protezione dei dati e la competenza già acquisita nell’ambito dei processi decisionali automatizzati.

L’importanza della sinergia tra le discipline

“L’AI Act – ha sottolineato inoltre il Garante Stanzioni – si fonda sull’articolo 16 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che rappresenta il fondamento giuridico della normativa di protezione dei dati, e lo stesso Regolamento sull’Intelligenza artificiale prevede il controllo delle Autorità di protezione dei dati personali nell’ambito dei processi algoritmici che utilizzano dati personali“.

“La sinergia tra queste due discipline e la loro applicazione da parte di un’unica Autorità potrebbe diventare quindi di determinante importanza per la validità effettiva dei diritti e delle garanzie sanciti – avrebbe concluso il presidente Stanzione – suggerendo in proposito una riflessione a Parlamento e Governo”.

Linda Capecci