Emergenza solitudine, affrontare una piaga sociale di oggi

Emergenza solitudine, affrontare una piaga sociale di oggi

La solitudine sarebbe più mortale di 15 sigarette al giorno stando agli studi del medico statunitense Vivek Murthy, che la ritiene una problematica sociale al pari della dipendenza da droghe, alcol e disturbi alimentari.

Il medico ritiene che i lockdown della pandemia abbiano peggiorato la situazione creando molto disagio tra le persone che già erano sole e depresse. In questo senso anche la diffusione dello smart working e del telelavoro avrebbero influito in modo sostanziale.

Alcuni dipartimenti di polizia negli Stati Uniti, hanno cominciato a fronteggiare questo problema.

Gli studi

Il dottor Vivek Murthy, che è entrato a far parte di una commissione delle Nazioni Unite sulla “connessione sociale”, ritiene che l’isolamento di una persona possa causare malattie e disagi psichici.

La solitudine influirebbe infatti sulle probabilità di ictus, ansia, demenza, depressione e suicidio.

In una recente intervista rilasciata al Daily Mail il medico ha dichiarato: “abbiamo l’obbligo di fare gli stessi investimenti nella ricostruzione del tessuto sociale della società che abbiamo fatto per affrontare altri problemi sanitari globali, come il consumo di tabacco, l’obesità e le dipendenze”.

I dati

I dati portati alla commissione delle Nazioni Unite dal dottor Vivek Murthy sono impressionati: il ricercatore ha osservato che le persone più sole sarebbero giovani adulti e adolescenti, e che la quantità di tempo trascorso dagli americani in compagnia di amici sarebbe diminuita di 20 ore al mese tra il 2003 e il 2020.

I social avrebbero aggravato di moltissimo questa situazione perché indurrebbero le persone a chiudersi in loro stesse.

San Mateo e Foster City, una risposta alla crisi della salute mentale

I dipartimenti di polizia San Mateo e Foster City, in California, danno il buon esempio: dal 2021 stanno collaborando per rafforzare la loro risposta alle crisi di salute mentale con il Community Wellness and Crisis Response Team (CWCRT), che mette a disposizione psichiatri e psicologi a tempo pieno disponibili nelle due aree.

L’iniziativa, mette in contatto i professionisti della  salute mentale con i poliziotti durante specifiche chiamate di emergenza.

L’obiettivo è quello di fornire un supporto immediato, oltre che a lungo termine, a coloro che si trovano in condizioni di disagio psichico.

Fino ad ora, il programma era stato limitato a San Mateo, ma il suo successo negli ultimi due anni l’ha esteso Foster City.

Una risposta alle emergenze

Con un voto unanime da parte del Consiglio dei supervisori, la contea di San Mateo è diventata la prima contea in America a riconoscere la solitudine come un’emergenza di salute pubblica.

“Il nostro Community Wellness and Crisis Response Team ha dimostrato di essere una forza nella risposta alle emergenze”, ha dichiarato il capo della polizia di San Mateo, Ed Barberini.

“Dopo la pandemia, le statistiche della contea hanno mostrato che la solitudine è esplosa tra la popolazione locale. Abbiamo il 45% delle persone che si ritrovano sole, e soffrono di solitudine”, ha detto il supervisore David Canepa.

“Questo è un problema che si sta delineando da decenni nel nostro Paese. Il Covid ha sicuramente peggiorato la situazione e gettato benzina sul fuoco. Ma quel fuoco bruciava prima”, ha dichiarato in proposito il dottor Vivek Murthy.

Oltre alle iniziative a livello locale, il supervisore Canepa ha voluto inviare una lettera al governatore della California Gavin Newsom, in cui chiede di istituire un nuovo Ministero della Solitudine per lo stato, sull’esempio britannico.

Se approvato, il ministero lavorerebbe per mettere in atto politiche che aiutino ad affrontare non solo la solitudine, ma anche la salute mentale dei cittadini in generale.

Serve una rivoluzione

Anche se le iniziative dei due dipartimenti californiano sono rivoluzionarie sotto molti punti di vista, Canepa dice che pensa che sia solo il primo passo di un lungo percorso di trasformazione.

“Quello che vogliamo fare è ottenere investimenti per fare ulteriori progressi – ha dichiarato il supervisore – altre realtà come il Giappone e il Regno Unito hanno già adottato misure per affrontare la piaga della solitudine nei loro paesi. Tutti ne abbiamo bisogno”.

Linda Capecci